Intervento al ginocchio in vista

Maurizio ha 53 anni e una forma severa di emofilia A trattata da diversi anni con terapia di profilassi.

 

Fa un lavoro sedentario come impiegato di banca. Nel tempo libero non pratica sport, perché dice di essere pigro, ma soprattutto perché non vuole peggiorare ulteriormente la situazione di muscoli e articolazioni, già in difficoltà.

 

Da tempo ha infatti una moderata artropatia al ginocchio destro, cioè una patologia a carico delle articolazioni, che ormai si è aggravata. Non riesce più a muovere il ginocchio come una volta tanto che, nel corso del tempo, si è irrigidito al punto che ormai non riesce più a piegarlo o raddrizzarlo del tutto.

 

Anche il ginocchio sinistro in passato aveva avuto alcuni emartri ma poi, fortunatamente, l’articolazione aveva smesso di sanguinare.

 

A causa del dolore, Maurizio non cammina bene, sovraccarica la gamba sinistra, l’arto non dolorante, ricorrendo spesso all’aiuto di stampelle. Durante l’ultima visita di controllo il chirurgo ortopedico ha stabilito che è tempo che si sottoponga a un intervento di protesi al ginocchio destro.

Attenzione

Se l’emartro si verifica frequentemente il sangue non riesce a riassorbirsi in maniera adeguata provocando un’infiammazione della membrana sinoviale, il tessuto che ricopre la cavità articolare. La membrana sinoviale diventa così più predisposta a successivi sanguinamenti, innescando un circolo vizioso in cui l’infiammazione favorisce il verificarsi di nuovi emartri.

 

Si crea così una situazione cronica che porta nel tempo alla comparsa di artropatia, ovvero un danno a carico delle articolazioni, con una graduale distruzione della cartilagine articolare.

 

Può capitare che anche piccole quantità di sangue raggiungano l’articolazione ma, non provocando dolore, non siano rilevate dalla persona. Tuttavia, con il tempo, anche questi microsanguinamenti possono infiammare la membrana sinoviale fino a determinarne una compromissione.

 

Per questo motivo è importante una profilassi attenta, al fine di prevenire eventuali sanguinamenti di qualsiasi entità.

Che esercizi fare per la salute delle articolazioni?

L’importanza della fisioterapia prima e dopo l’intervento

Prima di sottoporsi a un intervento di protesi al ginocchio, l’esperto muscoloscheletrico effettua alcune importanti valutazioni in merito alla funzionalità articolare e alla forza muscolare di braccia e gambe. In particolare, viene valutato l’arto che subirà l’intervento affinché mantenga il più possibile mobilità, elasticità e forza.

 

Si controllano poi i passaggi posturali, ovvero come avvengono i cambiamenti di posizione passando dal letto alla sedia, da una posizione seduta a una eretta e viceversa.

 

L’insieme di queste valutazioni consente di mettere in evidenza i punti più “deboli” della persona che subirà l’intervento, in modo che l’esperto possa preparare un programma personalizzato di esercizi per la riabilitazione, prima e dopo l’intervento, a carico non solo dell’arto operato. Questo perché, soprattutto prima dell’intervento, è importante prendersi cura anche degli arti non coinvolti nell’operazione, affinché siano in grado di sostenere il carico di quello operato.

 

Conclusa questa fase è fondamentale proseguire con gli esercizi chiamati di “mantenimento”, che possono essere eseguiti non solo con il supporto della fisioterapia “manuale” ma anche dell’idrokinesiterapia in piscina, così da poter garantire un ritorno alla funzionalità di tutte le articolazioni.

 

Solamente superata la fase di mantenimento si potrà tornare a svolgere una maggiore attività fisica e affrontare con serenità l’attività sportiva, con la consapevolezza di non perdere i traguardi raggiunti.

 

Confrontati sempre con il tuo medico di fiducia per concordare la giusta terapia antiemorragica, soprattutto in situazioni delicate come un’operazione chirurgica.

 

Per scoprire ulteriori informazioni su come il medico può conoscere lo stato delle tue articolazioni, consulta questa sezione