Oggi più che mai ci siamo resi conto dell’importanza di quei gesti e quelle abitudini che, a causa della pandemia, abbiamo dovuto mettere da parte, trascurare o abbandonare. Tra questi c’è sicuramente l’attività fisica regolare, la cui esigenza si fa sentire anche nella mancanza di forza ed elasticità.

Fare esercizio fisico è fondamentale per le persone con emofilia ma i lunghi mesi che ci siamo lasciati alle spalle hanno costretto tutti a limitare le occasioni di movimento. Così facendo, ossa e muscoli sono stati costretti a “lavorare” meno del solito, in attesa di ripartire e contribuire a garantire il benessere quotidiano di tutto l’organismo.

La pandemia non ha però fatto perdere di vista gli obiettivi e le strategie fondamentali per la cura e la gestione dell’emofilia, così come le sue necessità, a chi ha a cuore queste persone. Per questo si è resa evidente la presenza indispensabile di un team multidisciplinare che possa seguire e controllare lo stato di salute complessivo della persona, realizzando un piano terapeutico che tenga in considerazione le esigenze a 360° di chi vive con l’emofilia.
Si prospetta così una nuova era per le persone con emofilia.

Oggi, infatti, i nuovi farmaci per l’emofilia offrono molteplici opzioni terapeutiche, adattabili a misura del singolo, ma cresce anche la possibilità e la necessità di favorire il movimento, senza trascurare mai il monitoraggio, la prevenzione e, quando necessaria, la terapia. Da qui l’esigenza che il monitoraggio stesso diventi sempre più accurato, costante e precoce grazie a tutte le tecnologie oggi disponibili: le visite al Centro dovranno essere più frequenti, volte a controllare accuratamente la persona sotto ogni aspetto e con un particolare focus sulle articolazioni, ricorrendo a strumenti come l’ecografia, in primis, ma anche, se necessario, a ulteriori approfondimenti (per esempio con la risonanza magnetica).

Grazie alla raccolta di più informazioni disponibili, ma anche a controlli più ravvicinati, sarà così possibile ottenere un quadro completo dello stato muscolo-scheletrico della persona e, di conseguenza, sviluppare un programma di prevenzione e terapia, anche farmacologica, su misura.

La multidisciplinarietà è, per tutti questi motivi, la risposta adeguata nei confronti di una patologia complessa come l’emofilia che non può più essere di competenza esclusiva dell’ematologo, ma che può e deve essere affrontata al meglio grazie alla presenza di un team multidisciplinare che comprende, oltre all’ematologo, anche la figura dell’esperto muscolo-scheletrico (che può essere ricoperto da professionisti come, per esempio, il fisioterapista, il fisiatra o l’ortopedico), in grado di indirizzare verso l’attività fisica, sportiva o ricreativa che si possono e si devono svolgere per mantenere la forza e l’elasticità di muscoli e articolazioni.

Prima di iniziare ogni attività fisica, ricordati sempre di consultare il tuo Centro Emofilia dove troverai un team di esperti che ti aiuterà a trovare quella più adatta a te e a personalizzare la profilassi in atto per proteggere le articolazioni durante l’esercizio fisico.