GLOSSARIO

A

ABR

Acronimo di Annualized Bleeding Rate, che significa “tasso di sanguinamento annualizzato”. È un parametro ampiamente utilizzato per valutare l’efficacia di una terapia in emofilia. Tale parametro è calcolato come di seguito: il numero di sanguinamenti riportati, diviso per il numero di mesi in cui sono avvenuti (finestra temporale) e moltiplicato per 12 mesi.

Acido Folico (o vitamina B9)

Vitamina essenziale per la produzione di nuove cellule nell’organismo.

Artrocentesi

Prelievo, effettuato tramite una siringa, del liquido presente all’interno di un’articolazione. Viene utilizzato per rimuovere l’accumulo di sangue a seguito di un emartro, quando è necessario, e aiutare così ad alleviare il dolore.

Artropatia (cronica emofilica)

Patologia che si può sviluppare a partire dall’età adulta (a volte anche prima), causata da sanguinamenti articolari non opportunamente trattati. L’accumulo di sangue provoca infiammazione alla membrana sinoviale e, nel lungo periodo, la cartilagine si deteriora. A questo segue atrofia (riduzione del volume) dei muscoli e difetti nella postura a carico delle articolazioni degli arti interessati.

Atrofia

Riduzione del volume dei muscoli. Se riguarda in particolare i muscoli, si parla di atrofia muscolare.

Attività fisica

Concetto molto ampio che comprende, infatti, tutte le forme di movimento realizzate nei vari ambiti di vita. Secondo l’OMS, per “attività fisica” si intende “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo”. In questa definizione rientrano non solo le attività sportive, ma anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, che fanno parte dell’“attività motoria spontanea”. L’espressione “attività motoria” è sostanzialmente sinonimo di attività fisica. Con il termine di “esercizio fisico” si intende invece l’attività fisica in forma strutturata, pianificata ed eseguita regolarmente.
Scopri di più ascoltando il podcast dedicato e visitando le sezioni Allenarti, Mantenersi in forma e Vita attiva: parola all’esperto

Aura

Segno premonitore di un sanguinamento, avvertito come sensazione di formicolio, a livello dell’articolazione.

C

Carboidrati

Principale fonte di energia per l’organismo, sono contenuti in elevata quantità soprattutto nei cereali.

Cartilagine

Tessuto non rigido, che si può piegare e comprimere, presente all’interno delle articolazioni a ricoprire le ossa.

Coagulazione

In ematologia, indica il fenomeno basato su complessi sistemi enzimatici attraverso i quali dal sangue liquido si costituisce, nel vaso sanguigno interessato, il reticolo di fibrina e il coagulo solido. L’arresto del sanguinamento, ovvero della fuoriuscita del sangue dai vasi sanguigni, è reso possibile da una serie di eventi integrati, definiti emostasi. La coagulazione rappresenta il contributo che la componente plasmatica del sangue porta alla formazione del coagulo solido, con la comparsa di un reticolo tridimensionale in cui rimangono imbrigliate le cellule del sangue e conseguente passaggio dallo stato liquido allo stato solido del sangue stesso. Il processo di coagulazione del sangue comporta l’attivazione, l’adesione e l’aggregazione delle piastrine seguite dalla deposizione di fibrina. Il meccanismo con cui si realizza è rappresentato da una serie di eventi concatenati che nel loro insieme costituiscono un processo a cascata. Questo è uno dei passaggi iniziali nella riparazione delle lesioni tissutali e nella guarigione delle ferite.

D

Danno articolare

Se il sanguinamento si verifica a livello articolare, si ha un accumulo di sangue all’interno dell’articolazione interessata e si parla di emartro. Il danno, in un primo momento correlato a un sanguinamento acuto, si manifesta qualche ora prima dell’emartro vero e proprio, sottoforma di sensazione di bruciore, percepita nell’articolazione interessata, la quale appare gonfia, calda e arrossata. I sintomi tipici di un emartro, che possono essere più o meno intensi a seconda della gravità del sanguinamento, sono: dolore, gonfiore, rigidità e una limitata capacità di movimento dell’arto coinvolto.

Anche quando piccole quantità di sangue (microsanguinamenti) raggiungono l’articolazione possono, con il passare del tempo, provocare un’infiammazione della membrana sinoviale, il tessuto che ricopre la cavità articolare, fino a rovinare la cartilagine dell’articolazione. Il danno articolare in emofilia può arrivare a compromettere seriamente la funzionalità delle articolazioni colpite, più frequentemente ginocchio, gomito, caviglia e in minor misura l’anca.

Scopri di più visitando la sezione Microsanguinamenti ed emartri

Dolore

È rappresentato da una serie di sensazioni spiacevoli che si estendono alla sfera emotiva e che avvertono della comparsa di un danno reale o potenziale da evitare o curare. Può manifestarsi a diversi livelli di intensità e può essere associato a molte malattie ed essere persistente o cronico.
Il dolore articolare è comune nell’emofilia e può essere acuto o cronico. Il dolore, in alcune occasioni, può essere un segnale di allarme precoce di sanguinamenti articolari.
Scopri di più consultando il contributo dedicato

E

Ecografia

Tecnica non invasiva che consente di accertare (diagnosticare) alcune malattie attraverso l’impiego di onde sonore ad alta frequenza, dette ultrasuoni, che consentono di generare e visualizzare l’immagine di organi e tessuti interni.
Nel corso dell’ecografia un piccolo dispositivo, chiamato sonda ecografica, emette degli ultrasuoni che rimbalzano tra i diversi organi e tessuti del corpo, creando “echi” raccolti e trasformati in un’immagine in movimento visualizzata, in tempo reale, su un monitor.
Scopri di più visitando la sezione L’ecografia

Emartro

Sanguinamento e successivo accumulo di sangue all’interno dell’articolazione.

Emostasi

Dal greco haimóstasis (composto da haîma ‘sangue’ e stásis ‘stasi’), indica il processo fisiologico che arresta il sanguinamento nel sito di una lesione. È un insieme di processi che porta all’arresto della perdita di sangue grazie alla for­mazione di un tappo emostatico.

F

Farmacocinetica

Branca della farmacologia che studia il comportamento dei farmaci una volta introdotti nell’organismo. Essa comprende: la biodisponibilità, l’assorbimento, la distribuzione negli organi, nei tessuti e nelle cellule, le trasformazioni metaboliche cui vanno incontro, le vie e le modalità di eliminazione. Gli studi di farmacocinetica forniscono ai ricercatori e ai medici indicazioni sulla sede e sul meccanismo d’azione dei farmaci, sulla rapidità e la durata dei loro effetti, su eventuali fenomeni di accumulo e su altri parametri la cui conoscenza è necessaria per stabilire l’esatta posologia.

Fattore di Von Willebrand

Uno dei fattori che interagiscono nella cascata biochimica della coagulazione ne gioca un ruolo importante. La funzione primaria del Fattore di von Willebrand (vWF – von willebrand factor) è collegata ad altre proteine, in particolare al Fattore VIII, ed è importante nell’adesione delle piastrine ai siti della ferita. Il Fattore VIII della coagulazione è legato a vWF mentre è inattivo in circolazione e degrada rapidamente quando non è legato a vWF. Il Fattore VIII viene rilasciato da vWF dall’azione della trombina. In assenza di vWF, il Fattore VIII ha un’emivita di 1-2 ore; quando trasportato da vWF intatto, il Fattore VIII ha un’emivita di 8-12 ore.

Fattori di coagulazione

Proteine fondamentali coinvolte nel processo di coagulazione del sangue.

Fenotipo

Termine che si riferisce alle proprietà fisiche osservabili di un organismo; questi includono l’aspetto, lo sviluppo e il comportamento dell’organismo. Il fenotipo di un organismo è determinato dal suo genotipo, che è l’insieme di geni che l’organismo trasporta, nonché dalle influenze ambientali su questi geni. A causa dell’influenza di fattori ambientali, gli organismi con genotipi identici, come i gemelli identici, alla fine esprimono fenotipi non uguali perché ogni organismo incontra influenze ambientali uniche durante il suo sviluppo. Esempi di fenotipi includono altezza e colore dei capelli, ma anche caratteristiche che possono essere misurate in laboratorio, come i livelli di ormoni o cellule del sangue.

In emofilia, se fosse esclusivamente la quantità di fattore (FVIII oppure FIX) prodotto a determinare i sanguinamenti cui sono soggette le persone con emofilia, dovremmo osservare lo stesso fenotipo emorragico, cioè la stessa tendenza al sanguinamento, nelle persone con uguale quantità di fattore (FVIII oppure di FIX). Nella realtà si può osservare un fenotipo emorragico molto diverso in persone con emofilia con la stessa quantità di fattore; ciò indica che esistono altri elementi responsabili della tendenza a sanguinare più o meno frequentemente, come:

  • fattori ambientali, come uno stile di vita più o meno attivo, il tipo di regime terapeutico seguito e la presenza di altre malattie oltre all’emofilia;
  • fattori genetici (tra cui mutazioni che riguardano il Fattore VIII oppure IX e/o mutazioni a carico di altre proteine coinvolte nella coagulazione del sangue).
G

Genotipo

Termine che indica la composizione genetica di un organismo; in altre parole, descrive l’insieme completo di geni di un organismo.

I

Inibitore

In emofilia, l’inibitore è un anticorpo IgG (Immunoglobuline di tipo G) che si sviluppa contro il Fattore VIII (FVIII) o il Fattore IX (FIX) della coagulazione e che, una volta in circolo, neutralizza la funzione dei concentrati di fattori della coagulazione infusi, ovvero della terapia.  La presenza di un nuovo inibitore dovrebbe essere sospettata in ogni persona con emofilia che non risponde clinicamente alla terapia sostitutiva.

L

Legamento

Struttura fibrosa che tiene collegate due ossa.

Liquido sinoviale (sinovia)

Fluido presente in piccole quantità nella cavità delle articolazioni che consente di muovere l’articolazione eliminando l’attrito.

M

Malattia rara

Patologia con una prevalenza molto bassa nella popolazione. È considerata rara, infatti, ogni malattia che colpisce non più di 5 abitanti su 10.000.
Si tratta di patologie croniche e complesse, non solo per la numerosità e la diversità delle loro forme, ma anche per la grande variabilità di sintomi e segni.
Anche se l’incidenza di queste patologie sulla popolazione è poco elevata, nel mondo sono state riscontrate tra 7.000 e 8.000 malattie rare. L’80% è di origine genetica, il restante 20% riguarda malattie acquisite.
In Europa si stima che le persone con malattia rara siano circa 20-30 milioni. In Italia sarebbero circa 2 milioni di persone, moltissime in età pediatrica.

Membrana sinoviale

Tessuto che ricopre la cavità in cui è accolta l’articolazione.

Microsanguinamento

Fuoriuscita di piccole quantità di sangue da un vaso sanguigno. Inizialmente, quando si verificano internamente, ad esempio a carico di un’articolazione, i microsanguinamenti possono passare inosservati e non provocare dolore, ma con il passare del tempo provocano un’infiammazione nell’area interessata.
Scopri di più vistando la sezione Microsanguinamenti ed emartri

Minerali (sali minerali)

Tra le sostanze nutrienti fondamentali per la vita dell’uomo. Lo sono, per esempio, il calcio, il fosforo, il magnesio così come il ferro, il rame e lo zinco.

P

Profilassi

In emofilia, consiste nella somministrazione regolare di farmaci terapeutici volti al mantenimento dell’emostasi per prevenire sanguinamenti, soprattutto quelli articolari, che porterebbero ad artropatia e disabilità. La profilassi dovrebbe consentire alle persone con emofilia di condurre una vita sana e attiva, inclusa la partecipazione alla maggior parte delle attività fisiche e sociali (a casa, a scuola, al lavoro e nella comunità), simile alla popolazione non emofilica.
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Propriocezione

Insieme delle funzioni che controllano la posizione e il movimento del corpo, aiutando a mantenere la postura corretta.

Proteine

Molecole più comuni nel corpo umano, coinvolte in importanti funzioni per l’organismo, tra cui garantire il trasporto dell’ossigeno, consentire la coagulazione del sangue e permettere il movimento dei muscoli.

Protezione articolare

Proteggere le articolazioni significa prevenire i sanguinamenti (o ridurne il rischio) e i conseguenti danni a livello articolare. La protezione delle articolazioni può essere raggiunta e mantenuta grazie a uno stile di vita sano e fisicamente attivo, oltre all’adesione a un’adeguata terapia farmacologica. L’attività fisica rinforza i muscoli che sostengono le articolazioni, migliora l’equilibrio riducendo il rischio di logoramenti e cadute, riduce il rischio di sanguinamento, oltre che contrastare il sovrappeso, ulteriore fattore di rischio per la salute articolare.
Scopri di più visitando la sezione La protezione

S

Salute articolare

Avere articolazioni sane e in salute significa poter camminare, correre, saltare, fare sport e molte altre attività, ovvero potersi muovere liberamente. Per preservare la salute delle articolazioni è fondamentale mantenere forti i muscoli che le sostengono, grazie a un’attività fisica regolare, per garantire che le articolazioni possano lavorare nel modo corretto. Inoltre, è importante tenere sotto controllo il peso corporeo, riducendo lo stress sulle articolazioni, soprattutto quelle di ginocchio, fianchi e caviglie. Al contrario, l’inattività o il sovrappeso hanno effetti negativi sulle cartilagini articolari che, a lungo andare, si degradano.
Scopri di più visitando le sezioni Le articolazioni e Articolazioni in salute

Sanguinamento

Fuoriuscita improvvisa di sangue dai vasi sanguigni, spesso indicata anche con il sinonimo di emorragia. È  considerato lieve quando riguarda i vasi sanguigni superficiali della pelle (capillari) e porta alla formazione di macchie rosso-viola ed ecchimosi sulla cute (i comuni lividi); è più grave quando sono interessate arterie e/o vene perché la perdita di sangue può essere di notevole entità.
Il sanguinamento può manifestarsi all’interno del corpo e consiste nella fuoriuscita di sangue all’interno delle cavità del corpo o nei tessuti. Tra i vari fattori di rischio che possono causare un sanguinamento vi sono anche i disturbi della coagulazione del sangue.

Screening articolare

Insieme di valutazioni medico-diagnostiche periodiche, attraverso le quali è possibile conoscere e monitorare lo stato delle articolazioni e la funzionalità articolare. Tra gli esami e strumenti a supporto, oltre all’osservazione clinica dei sintomi, vi sono ad esempio l’ecografia muscolo-articolare (o ultrasonografia) e la risonanza magnetica che possono evidenziare un eventuale danno già da una fase precoce.
Scopri di più visitando la sezione L’ecografia

Sinovite

Infiammazione del tessuto sinoviale, caratteristica comune nelle persone con emofilia a seguito della presenza di sangue nelle articolazioni. La sinovite rappresenta il primo passo nel percorso verso lo sviluppo dell’artropatia cronica. Esistono evidenze che un singolo episodio di sanguinamento può essere sufficiente per avviare un’infiammazione sinoviale che può persistere e diventare sinovite cronica quando i sanguinamenti si ripresentano frequentemente e non vengono adeguatamente prevenuti. La sinovite può essere rilevata nelle articolazioni apparentemente prive di sanguinamenti clinicamente rilevanti e, in questi casi, individuarla è più difficile, soprattutto nella prima infanzia.
La sinovite può essere rilevata attraverso strumenti di imaging tra cui la risonanza magnetica (RM) rappresenta quello più sensibile ed è considerato il gold standard per l’imaging articolare. Una valida alternativa è l’ecografia muscolo-scheletrica, che consente un monitoraggio della salute articolare e una buona visualizzazione delle strutture articolari.
Una profilassi regolare a lungo termine con concentrati di fattori della coagulazione, iniziata come profilassi primaria prima dell’insorgenza del danno articolare e adattata alle esigenze individuali di ciascuna persona, è la migliore strategia di trattamento per prevenire il circolo vizioso di sanguinamenti articolari e sinovite.
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Sostanze nutrienti

Sostanze che si assumono con l’alimentazione e che servono all’organismo per svilupparsi e mantenere nel tempo uno stato di buona salute.
Si distinguono in macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) e micronutrienti (vitamine, minerali e oligoelementi), questi ultimi necessari all’organismo in quantità inferiori rispetto ai primi.

T

Tendini

Strutture che collegano i muscoli alle ossa.

Trough level

Livello minimo di fattore tra un’infusione e l’altra. La determinazione periodica del livello minimo di fattore per le persone con emofilia in trattamento può guidare la personalizzazione della terapia in funzione delle specifiche esigenze del singolo individuo, adeguandola in modo che i livelli minimi di fattore in circolo non siano inferiori ai valori definiti dalle attuali Linee guida.
Terapie con fattori a emivita prolungata sono state sviluppate per rispondere alla necessità di ridurre il carico di trattamento della profilassi e mantenere livelli minimi (trough level) di fattori più elevati per migliorare la prevenzione dei sanguinamenti.
Attualmente la maggior parte dei clinici preferisce raggiungere livelli minimi più elevati (>3%-5% o superiori), alla luce del fatto che recenti studi mostrano che tali livelli minimi determinano minor sanguinamenti.
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V

Vitamine

Sostanze presenti in piccole quantità in tessuti e alimenti che hanno il compito di regolare numerose funzioni dell’organismo. Si distinguono in idrosolubili (ovvero in grado di sciogliersi in acqua) oppure liposolubili (se si sciolgono nei grassi).

Bibliografia a supporto

AICE – Principi di trattamento e aggiornamento delle raccomandazioni per la terapia sostitutiva dell’emofilia A e B

Articoliamo. L’ecografia. https://articoliamo.com/informarti/lecografia/. Data di ultimo accesso: 20/09/2023

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